“Con questo libro mi diverto giacché non devo attenermi a trame, tempi, toni o personaggi. Vado un po’ alla Čecov, senza trame e senza finale, ma con risultati tredici anni luce distanti dai suoi”.
Con queste parole, lo scrittore esploratore Mauro Corona descrive il suo I Misteri della Montagna, un libro che sulla copertina stessa viene definito “romanzo”, malgrado, come l’autore stesso ammetta, il testo non ha né una trama né dei personaggi, né un vero inizio né una fine.
In realtà, un protagonista unico nel suo genere questo libro lo ha. Si tratta della montagna e i sentimenti che essa suscita in chi sa viverla e ammirarla fino in fondo possono essere considerati la trama dell’opera.
Si può tranquillamente sostenere che questo libro, ricco di spunti autobiografici, è una sorta di storia d’amore tra l’uomo e la montagna. Un libro, insomma, che qualsiasi vero amante delle cime dovrebbe leggere e conservare nella propria biblioteca personale.
Descrizione del romanzo
Non tutti hanno la capacità immediata di comprendere fino in fondo i segreti della montagna. Vedono le cime come blocchi turriti, pilastri di roccia scabri e senza valore, ammassi di pietre inutili sorti qua e là per capriccio del tempo. Basta, però, alzare lo sguardo ed essere sovrastati dall’imponenza del mare verticale, con i suoi milioni di granelli di sabbia, per sentire nascere lo stupore. Lo stupore che genera domande. Le domande che generano misteri: chi ci sarà lassù? Vi abita qualcuno? E, se esiste, come sarà fatto? Nei boschi, tra le rocce, dentro l’alba, sotto le foglie, sulle vette ancora inesplorate. Lì dormono i segreti della montagna. E Mauro Corona ci accompagna ancora una volta a scoprirli, tendendoci la mano, aiutandoci a salire. Ci esorta a giocare con il rimbalzo dell’eco, che vuole sempre l’ultima parola, ad ascoltare la voce del vento, che non sapremo mai da dove nasce. Ci conduce lungo i ruscelli a spiare le ninfe dai lunghi capelli d’acqua, ci indica il sentiero per raggiungere il grande abete bianco – adagiando l’orecchio al tronco, sentiremo il suo cuore battere. La montagna è viva, ha cinque sensi protesi a conoscere il mondo. E come tutti gli esseri speciali ha anche un senso in più: la percezione. Grazie a lei, può scoprire in anticipo le barbare intenzioni dei politici che vogliono ferirla, strizzarla, spremerla fino a distruggerla, pur di incassare moneta sonante.