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Per l’ultima tappa della mia Alta Via N.1 delle Dolomiti, decido di fare un percorso alternativo. L’itinerario classico prevede infatti l’arrivo al Rifugio degli Alpini, ma questa parte di sentiero comporta dei tratti con corde o piccole ferrate e non avendo l’attezzatura e uno zaino adatti, opto per fare questa alternativa, proposta dall’Alta Via N.1.
Il tempo non è dei migliori: spero di potermi godere gli ultimi scorci di Dolomiti.
Parto dal Rifugio Pramperet, incamminandomi lungo il sentiero 514. Salgo i dossi tra i mughi, tagliando le pendici orientali delle cime delle Balanzòle e raggiungendo la Portela del Piazedel. Passo sul versante della selvaggia Val Clusa, su piccoli campi erbosi e ghiaiosi inframezzati da lastronate, fino a raggiungere la spianata del Van dei Piazedel (2.050 m), dove confluiscono i ghiaioni e i piccoli nevai delle sovrastanti Cime De Zità.
Da questo punto, si distinguono bene la Forcella Van De Zità (2410 m) frapposta tra la cima Nord (2.465 m)e la cima di Mezzo (2.451 m) e le ampie visuali sulle Crode del Moschesin. Ora attraverso il verdeggiante costone del Barancion (2.330 m) e salgo per aride zolle erbose ai Van dei Erbàndoi e della Giazza. Raggiunge la forcella di Mezzo della Cima Sud (2.450 m), con l’impressionante visione dei Van De Zità. Proseguendo per ripidi declivi detritici, raggiungo la Talvena dove sorge il Rifugio Pian de Fontana (1.632 m).
Dopo una breve pausa al rifugio per riposarmi un po’, mi immergo di nuovo nell’itinerario, scendendo di pochi metri per poi salire a forcella La Varetta (1.704 m), che si affaccia su una conca fiorita, dominata dai rossastri dirupi della Talvena. Alle spalle si scorge il canalone inferiore dei Van de Zità. Al di sotto posso ammirare la Val dei Ross e di fronte la superba parete dello Schiara.
Da qui proseguo lungo una ripida discesa (sentiero 518) su costa boscosa fino a una conca erbosa cinta da erti dirupi, che forma la testata di Val Vescovà. Attraverso il greto di un torrente e seguendo la traccia sempre più marcata, in moderata pendenza, mi ritrovo in una piccola radura, che ospita il Rifugio Bianchet.
Dal rifugio posso ammirare le ardite muraglie dello Schiara con la meravigliosa Gusèla del Vescovà. Ma il tempo purtroppo non è dei migliori. In meno di due ore, raggiungo il villaggio di La Muda…
… E qui finiscono le mie fatiche e l’avventura sull’Alta Via N.1 delle Dolomiti.
GALLERY
Alcuni scatti del percorso che conduce dal Rifugio Pramperet al Rifugio Bianchet. Tra questi, in ordine: Gruppo della Schiara, Rifugio Pramperet dall’alto, Gruppo della Schiara, sentiero che porta al Rifugio Pian de Fontana,Rifugio Pian de Fontana, sentiero che conduce al Rifugio Bianchet, Rifugio Bianchet, sentiero che conduce al villaggio di La Muda.